L'imprevedibile.....
Questa è la storia di un papà Leo e di suo figlio Francesco.
Un lavoro, una casa, una moglie, tutto sembra sotto controllo, ma la vita è imprevedibile, non ci sono certezze e questa storia parla da sola...
Il nostro grazie personale a questo papà che ha deciso di condividere con tutti noi un pezzo della sua vita, e un caloroso abbraccio a
Francesco.
Francesco fino a trent'anni ha condotto una vita normale, lavorava come autista di mezzi pubblici, sposato
e con mille obiettivi e sogni da realizzare.
Poi circa otto anni fa i primi segnali di un qualcosa che non iniziava a funzionare più bene, le sue gambe cedevano, i suoi
movimenti rallentati come i suoi riflessi, per otto mesi venne curato per depressione, le sue condizioni ebbero un drastico peggioramento, e noi
incominciammo il nostro pellegrinaggio tra i vari medici, tante ipotesi ma nessuna diagnosi certa, fino al primo ricovero in una clinica di
Parma, dopo numerosi esami, ricerche si ipotizzò una "patologia organica cerebrale degenerativa", diagnosi smentita in un successivo
ricovero presso l'Università di Bologna, si ricomincia fino ad arrivare per ben due volte in un ospedale di Milano, dove in base
alle nuove ricerche si sospetta una " Sindrome extrapiramidale con sospetta atrofia multisistemica "passano i mesi, un anno, ancora nessun esito
la situazione di mio figlio peggiora rapidamente, troppo rapidamente, decidiamo di rivolgerci a un nuovo ospedale quello
di Torino e si ricomincia, esami, test genetici fino ad arrivare ad una nuova diagnosi, questa volta si parla di "Parkison giovanile con decadimento
cognitivo" (forse).
Troppi "forse", troppe risposte non date, troppi "le faremo sapere".
Adesso Francesco a trentotto anni, invalido al 100%, non parla più, non deglutisce gli è stata impiantata la PEG, aveva una vita, adesso ha un
fantasma da combattere, di cui non si conosce ancora il "vero"nome.
Un Papà
Se vuoi contattare il papà di Francesco mandaci una email
Un lavoro, una casa, una moglie, tutto sembra sotto controllo, ma la vita è imprevedibile, non ci sono certezze e questa storia parla da sola...
Il nostro grazie personale a questo papà che ha deciso di condividere con tutti noi un pezzo della sua vita, e un caloroso abbraccio a
Francesco.
Francesco fino a trent'anni ha condotto una vita normale, lavorava come autista di mezzi pubblici, sposato
e con mille obiettivi e sogni da realizzare.
Poi circa otto anni fa i primi segnali di un qualcosa che non iniziava a funzionare più bene, le sue gambe cedevano, i suoi
movimenti rallentati come i suoi riflessi, per otto mesi venne curato per depressione, le sue condizioni ebbero un drastico peggioramento, e noi
incominciammo il nostro pellegrinaggio tra i vari medici, tante ipotesi ma nessuna diagnosi certa, fino al primo ricovero in una clinica di
Parma, dopo numerosi esami, ricerche si ipotizzò una "patologia organica cerebrale degenerativa", diagnosi smentita in un successivo
ricovero presso l'Università di Bologna, si ricomincia fino ad arrivare per ben due volte in un ospedale di Milano, dove in base
alle nuove ricerche si sospetta una " Sindrome extrapiramidale con sospetta atrofia multisistemica "passano i mesi, un anno, ancora nessun esito
la situazione di mio figlio peggiora rapidamente, troppo rapidamente, decidiamo di rivolgerci a un nuovo ospedale quello
di Torino e si ricomincia, esami, test genetici fino ad arrivare ad una nuova diagnosi, questa volta si parla di "Parkison giovanile con decadimento
cognitivo" (forse).
Troppi "forse", troppe risposte non date, troppi "le faremo sapere".
Adesso Francesco a trentotto anni, invalido al 100%, non parla più, non deglutisce gli è stata impiantata la PEG, aveva una vita, adesso ha un
fantasma da combattere, di cui non si conosce ancora il "vero"nome.
Un Papà
Se vuoi contattare il papà di Francesco mandaci una email